venerdì 26 marzo 2010

Eyes wide shut



- E nessun sogno è solo un sogno...-
-L'importante è che ora siamo svegli-
New York. Feste. Soldi. Non-comunicazione, ma soprattutto maschere ed amore, o forse sarebbe meglio dire maschere e sesso. Quello che travolge la coppia Kidman-Cruise come una violenta passione vuota, fatta di marijuana e corpi sbronzi che si avviluppano freneticamente. Vite separate, amanti, tradimenti, crisi, follie, incubi. In un vortice precipitoso che mi ha condotto nei meandri della psiche, della coscienza, dell'essere e del voler essere. Un letto rosso sangue avvolge il vibrante Bill mentre ascolta le confessioni della moglie, perchè dietro quegli occhiali seducenti ci stanno gli occhi di una donna infelice, che cerca di più, ma che non trova. Un marito assente, una crisi coniugale perpetuata nel tempo ed il sesso come arma di gratificazione per riscattare una vita non vissuta. Due ore e quaranta di buio incombente, di maschere pirandelliane da scovare come emblemi di verità assolute (che poi diventano illusioni assolute). Il sogno incombe su di loro irraggiungibile e, come Alice e Bill si trasmettono tentennanti verso la fine, l'importante è svegliarsi.
Questo film mi ha assediato ogni possibile moto dell'anima, poi mi ha molestata lentamente con il suo geniale pessimismo di una apocalittica, cupa, deprimente, "crisi epocale" (Serena Dandini dixit).

Nessun commento:

Posta un commento