lunedì 19 luglio 2010

Lourdes


"Lourdes" è una piccola storia su quel grande business che ruota attorno alla famosa Madonna Francese. Questa pellicola riesce a trasmettere con vigore la speranza che domina il coro di anime degli ammalati per tutta la trama. Il valore aggiunto di questo film sta proprio nel suo impercettibile equilibrio dato dal non essere nè dichiaratamente laico, mostrando i rituali della Chiesa anche come un affare economico, ma anche nel mettere in luce la purezza e la forza dei sentimenti di chi invece a Lourdes ci va perchè vuole dare una svolta alla propria vita, o perlomeno darle una dignità.

domenica 18 luglio 2010

La straniera


Eccellente scenografia, dialoghi che svelano con seducente lentezza l'andamento della trama, come se i tempi che ritmano la storia fossero proprio quelli della cultura araba. Un film orientale ambientato a Torino, forse anche una versione meticcia di Pretty Woman, ma sicuramente con molti più strumenti narrativi dal punto di vista visivo e di sceneggiatura. I personaggi sono analizzati a fondo, la storia d'amore prende corpo con la dovuta esitazione ed accortezza che contraddistingue la costruzione di sentimenti granitici e veri. Tutto questo incorniciato nel grande contrasto tra due culture così diverse (araba e italiana) e gli status sociali opposti dei due protagonisti. Questo film oltre che una storia d'amore è anche un gesto di speranza di riconciliazione tra due mondi (l'occidente e l'oriente) che tutti i giorni appaiono tramite i media incommensurabilmente opposti.

Il caso dell'infedele Klara


Tra Praga e Venezia la storia di una gelosia perversa a tal punto da essere stereotipata e banale. Ad interpretare un tale sentimento è, però, l'attore italiano vivente più controverso e consono alla resa cinematografica di questo genere di sentimenti estremi: Claudio Santamaria. La passionalità e la irragionevolezza, per non dire follia sono così piattamente sceneggiati, quanto intensamente interpretati. Laura Chiatti è, invece, una delle attrici che vanno di moda in questi ultimissimi anni ed in questo film l'unico contributo che regala al film consta delle scene di nudo che vengono voyeuristicamente distribuite nei 100 minuti di pellicola. Per il resto la struttura del film è talmente meccanica ed artificiosa da sembrare a tratti una fiction, se non addirittura una sorta di documentario sulla gelosia. La presenza di un detective e di un'investigazione privata avrebbe dovuto contribuire a rendere la trama più ritmata e imprevedibile, invece anche questa carta viene sprecata. Sicuramente niente a che vedere con "Prendimi l'anima", altra furba trasposizione cinematografica, ma molto meglio architettata.

domenica 4 luglio 2010

Affetti e dispetti


Film cileno, si è fatto notare al Sundance Festival, ma anche al Festival di Torino. Raquel è una donna enigmatica, probabilmente stanca di fare la cameriera presso una famiglia da più di vent'anni. I suoi pensieri non trapelano mai, se non dai suoi sguardi e dai suoi malesseri fisici. La sua sembra la psiche complessa di una donna che vive dietro le quinte da una vita...allevando figli altrui e vivendo attraverso di loro. Il suo personaggio mi ha molto ricordato quello della protagonista de "Il riccio". Potrebbe credo essere la stessa storia narrata co due stili differenti. Qui l'enfasi è sugli aspetti critici di una vita mai in primo piano e sui suoi effetti. La protagonista Catalina Saavedra, con il suo sguardo e la sua fisicità è la chiave di volta di tutta la struttura espressiva. L'intera pellicola è sostanzialmente sorretto dal suo sguardo e dal suo modo di fare scontroso. I suoi movimenti sono seguiti e descritti in maniera sinergica dalla telecamera.

venerdì 2 luglio 2010

Dieci inverni


Una autentica storia d'amore, che attraversa il tempo, quello dei dieci inverni del titolo, senza lasciare dentro alcun senso di nostalgia o di dispersione della compattezza dei tratti dei personaggi. Tutto rimane realisticamente semplice e credibile. Questo grazie ad una sceneggiatura che sa garantire un senso di leggerezza che rende il tutto ancora più vero. La scenografia affidata al fascino dell'inverno nella gelida Mosca e nella allagatissima Venezia, consolida la resa della trama, già ben supportata dalla recitazione dei protagonisti.