sabato 3 aprile 2010

Piano, solo


Molto intenso, nonostante la melensa locandina ed il titolo un pò da fiction reimpostata. Kim Rossi Stuart esprime magistralmente il travaglio in teriore di un pianista che nasconde nelle scale delle note del suo strumento la sua sofferenza lancinante ed arcana, mai elaborata, per la scomparsa della madre. Jasmine Trinca è una compagna di viaggio innocente ed illusa, che si trova a sbattere contro la malattia incomprensibile quanto travolgente della persona che più ama. La recitazione dei due attori sovrasta l'impianto narrativo, sublimandolo. Di fatto la trama è definita in maniera discreta. Si riesce a non scadere nel patetico, nonostante la figura tratteggiata sia difficile da esplorare proprio perchè si mantiene volutamente un'ottica esterna. Si privilegia, infatti, la prospettiva con cui gli altri vedono la sofferenza di Luca Flores, con paura ed affetto, mentre la malattia del protagonista è solo impressionisticamente indagata. Questo basta a rendere il film piiù corale e si salva da una visione superficiale grazie alla recitazione di Rossi Stuart.

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