domenica 4 aprile 2010

Soffio


Silenzio, angoscia, irrazionalità, musiche infantili e buffe alle nostre orecchie da occidentali. Devo ammettere che di solito questo genere di storie mi fa addormentare, lo stile orientale segue un' altra filosofia del tempo, in cui esso è uno spazio di cui appropriarsi e godere avidamente e non bruciare sfruttandolo. Il fatto, però, che in questo caso la storia non abbia la pretesa di essere credibile, lascia che la realtà scorra in una dimensione parallela. Geniale è l'idea di una donna che tradisce il marito con uno sconosciuto: nemmeno nelle migliori pubblicità di profumi occidentali si raggiunge una tale sensualità. Il fatto,poi, che l'amante in questione sia un carcerato nel braccio della morte pergiunta afono rende il tutto molto più conturbante e spiazzante. La recitazione è ottima.

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