domenica 4 aprile 2010

Il senso di Smilla per la neve


E' una storia di solitudine e mistero quella con cui la nostra Smilla ammalia la platea; solitaria come la neve della Groenlandia da cui è stata costretta ad andarsene precocemente. In qualche modo questa donna ferita nell'infanzia cerca un riscatto e quale occasione risulta migliore della morte sospetta di un bambino a lei caro? La regia banalizza una storia affascinante, inserendo scene molto scontate e di cui sfrutta poco il fascino. Eppure il personaggio di Julia Ormond intriga lo spettatore ed il suo personaggio è molto ben tratteggiato. La suspense, nonostante molte ovvietà che si potevano evitare, o meglio, sfruttare ad arte, c'è. Gabriel Byrne è, qui, un pò troppo monolitico, ma in compenso i suoi occhi colpiscono il cuore del pubblico femminile. Per tutte queste ragioni credo che questo film sia da vedere, nonostante una regia spenta.

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