domenica 4 aprile 2010

Meduse


"Meduse" è un film che ho trovato veramente strano per le situazioni che mette in scena e per le immagini che costruisce. Tutto è così bizzarro. Potrebbe essere un bel racconto visionario se non mettesse in campo sentimenti così veri. Ognuno cerca di imboccare la corrente in questo mare che domina la scena. C'è chi vi ci sguazza senza paura, inconsapevole dei flutti ed ignaro dellap ropria solitudine e chi, invece, si arrabatta per ottenere un pò di dignità. la recitazione è asciutta e, seppur si noti che il film appartiene ad un'altra cultura rispetto a noi italiani, questo senso di ineluttabile precarietà è raccontato in modo così universale da coinvolgere qualsiasi razza di qualsiasi appartenenza culturale. La bimba che non parla ed urla se le provi a infilare il salvagente mi ha ricordato molto un libro che da piccola adoravo "Il bimbo d'acqua". Era la storia di un bambino acquatico. La scena più ridente è quella della bambina che corre lungo la spiaggia rincorsa da colei che forse la vorrebbe adottare. Ognuno è, qui, alla ricerca della propria massima aspirazione: libertà o maternità che sia.

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