mercoledì 29 settembre 2010

Il grande capo


"Il grande capo" che incombe sulla storia fin dal titolo, in realtà è una figura fantasma, che dall'alto del suo silenzio lascia spazio al rispecchiarsi di una serie di meccanismi tipici delle aziende in crisi. Rapporti tra colleghi, piccoli scandali, ricatti, paure di assorbimenti da parte di altre aziende, l'outsourcing che si confonde con improbabili altre terminologie. Quanti uomini oggi vedono la propria vita appesa ad una firma di un grande capo? E se quella presenza grafica su un altisonante foglio vacilla? L'angoscia di perdere il lavoro viene sublimata in questa storia, così improbabilmente larsoniana, attraverso una finzione ludica vera e propria. Un attore si infiltra in un'azienda, ingaggiato dalla stessa per fingersi il "grande capo" che nella realtà non esiste e diventare il deus ex machina di un maxilicenziamento. Grottesco e al contempo angosciante. Rappresenta una delle modalità moderne di mettere in scena il dramma dei lavoratori che stanno per diventare disoccupati.

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