sabato 11 settembre 2010

The American


Quando George Clooney aderì alla kermesse di vip in visita a L'Aquila distrutta dichiarò che il suo piccolo contributo personale per aiutare la ricostruzione sarebbe stato costituito dal girare un thriller tra le macerie. Questo è il gossip che mi ha invogliato ad entrare nella sala in cui proiettano "The american". Se non fosse per questo spirito solidaristico tutto il resto è un flop. A partire da George Clooney in persona. La sua espressività sembra oramai così appiattita e stride molto con il successo e correlati gossip amorosi che vanno a nutrire il suo fascino. Non so dire, in realtà, se il nostro George sia mai stato davvero un bravo attore. Sta di fatto che, senza perdersi in troppe dietrologie, in "The american" il suo personaggio è interpetato in maniera così piatta ed impersonale: non c'è un solo momento in cui l'attore non smetta di essere sè stesso. Se poi si aggiunge: che la città in cui il film è ambientato non sembra così distrutta come L'Aquila, ed infatti è Sulmona; che la storia è talmente tanto misteriosa da privare lo spettatore di qualsiasi strumento per conoscere i personaggi ed affezionarvisi, non è difficile concludere che il film sia stato solo una trovata mediatica, ma veramente niente di più.

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