giovedì 17 febbraio 2011

Gianni e le donne


Dopo il delizioso "Pranzo di Ferragosto", Gianni Di Gregorio ripropone la stessa formula con "Gianni e le donne". Stesso regista, stesso attore principale, stessa macchiettistica figura femminile di madre, la carismatica Valeria De Franciscis Bendoni ed anche la trama non si sposta di molto. Sembra semplicemente che sia cambiata l'angolatura della telecamera, ma la caratterizzazione dei personaggi rimane la stessa. Sembra quasi un sequel, se non ci fosse qualche differenza radicale che fa saltare all'occhio la distinzione tra i due prodotti cinematografici. Nonostante abbia letto pareri favorevoli, pur rimanendo un film garbato e ben congegnato, a me è sembrato troppo commercialmente studiato, proprio per via dell'eccedenza di rimandi al film precedente che ebbe tanto successo a Venezia 2009. A tratti sembra quasi di assistere ad una soap opera per il modo in cui le scene sono montate ed i dialoghi sono congeniati.

Per il resto la trama riporta in scena la figura di un uomo di mezza età che non riesce a guadagnare la propria maturità nè in termini di autonomia dalla ossessionante madre(che, seppur e proprio perchè abbastanza fuori di testa si permette di amministrare in autonomia i beni familiari), nè in termini di fedeltà coniugale. I rimandi alla politica attuale italiana sorgono a questo punto spontanei, ma probabilmente non del tutto intenzionali al momento della stesura dello script.

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