domenica 2 gennaio 2011

Un altro mondo


Dopo lo choc di "Parlami d'amore", polpettone di una polpettonaggine sconvolgente, entro in sala intimidita, anche perchè la locandina non mi promette nulla di buono. Trasuda buonismo da ogni angolatura. Inoltre la scrittura della sceneggiatura è di nuovo a quattro mani con una tale Vangelista, coautrice di "Parlami d'amore". Il fatto che il film venga proiettato alle ore 17, peggiora le mie aspettative, perchè mi insospettisce sulla sua durata. Che non sia un altro mega-cine-romanzo da 3 ore con endovena inclusa nel prezzo a fine proiezione? La prima parte del film in realtà non fa che confermare queste mie tristi aspettative. Il viaggio in Africa ricorda le manie di scimmiottare i miti americani, o meglio i loro falsi valori, dei fratelli Muccino. (Vedi "La ricerca della felicità" di Gabriele M.). Il secondo tempo, sarà che la situazione era così deprimente che poteva solo migliorare, resuscita un pò il film. Gli scrolla di dosso un pò di patetismo, anche se non del tutto. Alcuni dialoghi riescheggiano "Parlami d'amore" per quanto sono insulsi, superficiali e strappalacrime. Il focus del regista diventa in questa seconda parte il rapporto di coppia di Gabriele Muccino e la Ragonese e la presenza del piccolo "cacca nera" (così lo insultano a scuola) diventa un deus ex machina per approfondire il loro rapporto di coppia, le loro paure ed i loro progetti. A tratti il film è poco credibile, ad esempio nel tratteggiare alcune dinamiche del trio bimbo nigeriano, finto padre e finta madre. Il ruolo di Charlie è troppo irrealisticamente sottomesso. A parte queste critiche di stampo più psicologico che filmico, il montaggio e la sceneggiatura mantengono un livello discreto e rispettabile ed anche alcuni scivoloni nella trama vengono ben recuperati.

2 commenti:

  1. Siamo al 2 gennaio ed ho gia' scelto la parola dell'anno: "polpettonaggine"! :-) Brava Francesca, come tutti i migliori critici dai il meglio nella pars destruens: continua cosi'!! Un saluto da Mantova

    RispondiElimina
  2. hai visto perchè mi piace giocare a fare il critico cinematografico?ti puoi arrogare (senza essere additato di arroganza!)il diritto di conio di qualsivoglia termine, seppur contestualizzandolo...

    RispondiElimina