domenica 16 gennaio 2011

La versione di Barney


Strepitosa recitazione di Paul Giamatti, che interpreta un perfetto uomo mediocre. Più che altro la cosa che colpisce è come i vari aspetti del carattere del protagonista siano scandagliati ed amalgamati tra loro in maniera così realistica. Ad ogni sfaccettatura è dedicato un episodio o una parte del film, ma non si ha l'impressione di assistere ad un film a capitoli o ad un tema a paragrafi. Eppure la poliedricità del personaggio è tale da domandarsi se non si tratti di una persona vera e propria e non di un ruolo. In genere, infatti, ciò che accomuna i personaggi di tutti i generi cinematografici che siano mai esistiti e che esistano è proprio il fare spiccare un aspetto della personalità del personaggio. Tale caratteristica è insita proprio nella definizione del concetto di personaggio ed è ciò che lo distingue dalla persona. Ecco, allora quello che mi viene da dire è che Barney per tutti i 132 minuti è una persona. E questo per merito della recitazione, ma anche della sceneggiatura, che riesce ad amalgamare tanti generi, oltre che tanti tratti caratteriali. Il mistero della morte dell'amico di Barney rappresenta un bel giallo in miniatura che si incastona bene in quella che è nel complesso una rassegna esistenziale sul percorso di vita di Barney. Raccoglie tutto ciò che egli ricorda...fino al momento in cui perde la memoria.

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