venerdì 17 dicembre 2010

La bellezza del somaro


In un casolare sospeso nell spazio e nel tempo vengono trasportati tutti gli psicodrammi familiari e sociali della società moderna. Il patetismo è sfidato con l'ironia. Ne esce una commedia a tratti oniricamente felliniana, a tratti teatrale, che rappresenta il mondo di oggi riuscendo a coglierne una quantità di sfumature veramente impressionante. Il trigenerazionale, i rapporti di coppia, i tradimenti ed il rapporto genitori figli. Il fallimento degli ideali di una generazione di sessantottini, il prolificare delle canne come forma di condiisione di un'esperienza. Tutto questo e molto altro ancora viene frullato in un'esilarante commedia che vuole fare i conti con la realtà, ma mantenendo un punto di vista artistico, in modo da ridurre il senso di amarezza. Il film è anche pieno di provocazioni come quello della figlia Rosa che si fidanza con un vecchissimo per lei Enzo Iannacci, il quale per tutta la durata del film è una sagoma magrittiana. Rappresenta "il vecchio" e basta, forse proprio come lo vede la adolescente. L'immagine del somaro è l'emblema della società come viene qui rappresentata: limitata e ridicola, ma al contempo innocente e piena di tenerezza.

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