sabato 30 ottobre 2010

Animal kingdom


Assimilato al nuovo Martin Scorsese australiano, David Michod è a mio parere molto più paragonabile al Michael Cimino di "Il Cacciatore". Il protagonista di Animal Kingdom mi ha, infatti, molto ricordato l'involuzione criminale di De Niro. In questo caso, però Josh rimane travolto da un'assetto familiare al quale si trova a dover adattare in conseguenza della scomparsa della madre. Non si tratta di una metamorfosi volontaria, ma un trovarsi coinvolti in una malavita a tratti grottesca e che sfiora il noir. La scena inziale mi ha riportato all'incipit di "E morì con una felafel in mano", così come molte scene mi hanno ricordato ifilm dei fratelli Coen. Nonostante queste citazioni, il film ha una struttura solida ed una forte personalità e la sua marcia in più sta proprio nel narrare la crudeltà in maniera così distaccata.

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