mercoledì 2 giugno 2010

Non è ancora domani (la pivellina)


Questa storia ha il grandissimo pregio di essere raccontata con la giusta intensità, con il giusto tatto. Non è, infatti, patetico nemmeno uno sguardo dei nostri personaggi. La protagonista è una bambina di due anni e già questo regala al film una dolcezza ed una verità che si prende beffa di tutti i reality che affogano la tv. Aia dice di chiamarsi. Asia si chiama l'attrice nella vita. Viene trovata da sola in un parco dalla almodovariana Patrizia. E' evidente che sia stata abbandonata. Patrizia coglie l'occasione per vivere una maternità mai avuta e per regalare ad Aia tutto quello che un bambino può desiderare di avere: l'amore di qualcuno. Anche non una madre. Qualcuno qualsiasi. La storia di questo amore ancestrale al di fuori del tempo e dello spazio trova una degna metaforica ambientazione nella roulotte-container in cui Patrizia ed il suo mondo vivono. Tutto questo non ha un inizio e nemmeno una fine. Semplicemente è la storia di un incontro e di una separazione.

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