sabato 5 giugno 2010

18 anni dopo


Il cinema italiano è un vero cinema d'autore e la più grande dimostrazione è quando escono sul mercato opere prime come questa. Una trama on-the road che potrebbe scadere nel deja vu invece riesce ad emozionare molto grazie ad una recitazione strepitosa del protagonista Edoardo Leo, anche regista. Due fratelli si rincontrano dopo diciotto anni. Far capire "diciotto anni da cosa?" è l'obiettivo del film Il loro viaggio in Calabria è l'iter di questa scoperta graduale. La morte del loro padre è il pretesto narrativo per raccontare il loro rapporto dannato. Se Marco Bonini è l'Alessandro Gassman della situazione: bello e superficiale, Edoardo Leo è, invece, un meccanico balbuziente. Il loro rapporto, che va man mano scoprendosi durante il simbolico viaggio,è molto ben tratteggiato tanto da dare l'idea di due aspetti di una stessa personalità, che devono in qualche modo riuscire a convivere. Unico aspetto che non ho molto condiviso è la costruzione di alcuni aspetti della trama. La sempre femminilissima Sabina Impacciatore, moglie del protagonista, finisce con l'avere un semplice ruolo di deus ex machina per spiegare alcuni aspetti del passato familiare, che potevano essere benissimo raccontati direttamente dal rapporto tra i fratelli. Questo escamotage, mi ha, infatti, dato l'impressione di una parziale ammissione di incapacità da parte del regista di narrare fino in fondo questa storia. Per il resto un piccolo gioiello italiano.

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