domenica 13 giugno 2010

Il padre dei miei figli


"Il padre dei miei figli" è una storia vera. Il produttore cinematografico, il cui suicidio viene raccontato è esistito davvero in Francia. Nel film si chiama Gregoire Canvel e nella realtà di cronaca Humbert Balsan. Nonostante questo, il film si mantiene in una dimensione che ho percepito essere non del tutto realistica, come se volasse a mezz'aria tra cronaca e finzione. Ho detto volasse perchè c'è un senso inspiegabile di leggerezza in questa storia. Sarà perchè è ambientata a Parigi, sarà per la professione del protagonista, che lascia sperare che anche quello che ci viene narrato in realtà non sia vero, perchè in fondo siamo al cinema. Eppure è la realtà. Questa storia di tautologia stilistica distrae dal vero dramma narrato e lasciando scoperto un lato non così evidente del cinema, il suo essere esso stesso un lavoro. Con tutte le debite conseguenze ed implicazioni. Può essere la ricerca della bellezza artistica fonte di dissesti esistenziali causati da altrettanti dissesti economici? La precarietà del mondo di oggi dilaga anche nella apparentemente area protetta dei sogni e si finisce col domandarsi quale sia il confine tra sogno e realtà.

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