martedì 23 ottobre 2012

Il comandante e la cicogna

L'incipit de "Il comandante e la cicogna" rispecchia a pieno l'ironia e la leggerezza di Silvio Soldini: le statue di Garibaldi e Dante al centro di una indefinita piazza commentano con il loro fare super partes il fare dei passanti, i tempi che corrono e tutti quei discorsi di cui è intrisa la nostra qualità. Dalla fotografia accurata, il film "Il comandante e la cicogna" mette in scena con apparente buonismo e con grande arguzia la vita di una famiglia "qualsiasi", con tutti i suoi fantasmi, i suoi problemi e le sue incomunicabilità. I personaggi sono tutti molto ben scritturati, ma in questa atmosfera a metà tra realtà e finzione si ambienta al meglio il personaggio del figlio Elia, capace di zittire il padre con citazioni celebri e di irritare la sorella con domande per lei assurde. Con questo film Soldini ci regala un quadro solido della famiglia di oggi, in cui i problemi si affrontano assieme ed anche nell'incomunicabilità (tra padre e figlio) c'è accettazione. 

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