martedì 22 marzo 2011

Le stelle inquiete


Le stelle inquiete è un film che mi ha molto ricordato "Primo amore" di Matteo Garrone. Anche lì la trama era una analisi e proiezione sullo schermo dei meccanismi psichici che sottendono l'anoressia. La vera stella inquieta di questo film è la protagonista, una intellettuale francese vergine ed idealista, che rifiuta il cibo facendone l'emblema del benessere di una società. Partendo dal dato di fatto che questa trama si fonda su una storia vera, è interessante vedere come la sua rappresentazione si distingua per il tentativo di dare una parallela visione sociale del problema. Vi è dunque una duplice messa in scena della malattia: oltre che personale, collettiva e politica. Siamo nel '41 e la guerra in Francia oltre che la emergente ideologia comunista divengono i contenitori sociali in cui riversare questa nuova rappresentazione della malattia che diventa così una sorta di male comune. Proprio un limite ed una virtù di questo film sono il rimanere ancorati ad una visione un pò troppo astratta del problema, proponendo un film che ha poco i piedi per terra ed a tratti sembra assurdo o meglio isolato da come realmente gira il mondo. Proprio come la campagna in cui il film è ambientato.

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