domenica 13 marzo 2011

I ragazzi stanno bene


"I ragazzi stanno bene" è il film che ha "mandato in overbooking" le sale dei cinema bolognesi in questo week-end di pioggia. In genere è facile riempire le sale in questa città del nord animata da gelide domeniche di nebbia. Eppure stavolta sono convinta che le sale sarebbero state comunque piene anche se fossimo stati in un week-end di esplosiva primavera. Ecco la parola giusta che cercavo: esplosivo. "I ragazzi stanno bene" è un film dotato di un vulcanico potere. E' la vita stessa che si esprime in tutte le sue forme; la prima e più importante è la libertà."I ragazzi stanno bene" racconta, infatti, la libertà di essere lesbiche e felici, di vivere questa condizione come un modo legittimo e normale di abitare la vita di coppia e i rapporti familiari in maniera libera. E' la libertà di avere una famiglia normale, con dei figli nati normalmente con la donazione di sperma. Ed in tutto questo il messaggio che arriva è che stanno tutti bene. I figli in particolare stanno bene. Vivono la loro adolescenza in maniera normale e la loro scoperta della sessualità non è per nulla problematica, ma espressione delle comuni perplessità e curiosità dei figli delle nuove generazioni.

Se questo film esprima un'utopia o una speranza o ancora una realtà non sono in grado di interpretarlo. Mi viene solo da commentare banalmente che lo tsunami Obama sia ancora in azione e susciti correnti di novità nell'aria degli US.

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