lunedì 25 marzo 2013

Quasi amici intouchables

Le note di Ludovico Einaudi invadono il mio ricordo di "Quasi amici": un film perfettamente intonato con il malinconico senso del fluire della vita trasmesso dal pezzo di pianoforte. A distanza di tre giorni dalla visione non riesco a a liberarmi dell'incantesimo di questa dolce ossessione.
Il film racconta una bella storia drammatica senza scadere nel patetico e riuscendo a trasmettere il senso di accettazione della condizione del protagonista.
L'evoluzione dei personaggi è un pò piatta : tutto sembra embrionalmente protetto in una descrizione di personaggi ben strutturati piuttosto che sulla trama. Se da un lato la recitazione dei protagonisti riempie questo vuoto narrativo, l'evoluzione del rapporto tra i due personaggi risulta scritta in modo marcatamente naif.
Resta da chiedersi se lo stile narrativo non sia volutamente in linea con la vera indole valoriale che il film vuole trasmettere. Quale altra possibilità di vivere in modo positivo viene lasciata ad un malato tetraplegica, se non quella di interpretarla con leggerezza?

1 commento:

  1. Si può ancora essere felice ed amare anche se il proprio fisico è ingabbiato in una paralisi irreversibile? La risposta è sì! Storia vera, drammatica, ironica e ricca di energia e speranza.

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