giovedì 5 settembre 2013

Time

Vincitore del leone d oro al 69 o Festival di Venezia, Time è un film crudele. Ritrae l' altro lato della medaglia della passione che è l' odio: Quello estremo, che deturpa il corpo e l'anima. L' antinomia tra il candore, l' ordine, la pacatezza e la profonda spiritualità della cultura orientale e la brutalità profonda del senso di vendetta di un rapporto alla deriva, costituisce il valore massimo che il regista riesce a trasmettere. L' idea che anche in culture orientali il fisico diventi strumento di forte comunicazione e non di allusione a stati d animo intangibilmente eterei è un forte richiamo che il regista lancia verso la cultura del proprio popolo. Si fa così portavoce di un cambiamento o perlomeno instilla un profondo dubbio.
L' aspetto della trasformazione violenta del corpo riporta la mia mente, avvezza alle evocazioni in parallelo, al film di Almodovar "La pelle che abito", anche se si tratta di una pura libera associazione che mi sono concessa.

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