Silenzio e mistero avvolgono la sagoma di Toni Servillo. Comi in un inquietante puzzle i pezzi piano piano si ricompongono fino a ritrarre un uomo tutt'altro che inquietante, ma piuttosto inquietato. Se andassi oltre scardinerei il segreto attorno al quale questo film è amabilmente costruito. Mi limito quindi a sottolineare come ci voglia talento anche a recitare senza battute e ad esprimenre l'inespressività di un volto. Guardando questa pellicola ho imparato ad apprezzare il talento che ci vuole per non esprimere nulla. Toni Servillo in questo raggiunge il massimo riducendosi ad un manichino che trascina una valigia, in un eloquente non-luogo come un albergo di medio target. Tutto si gioca sul non raccontare, cioè sul contrario di ciò che il cinema in genere fa.
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