Nonostante la regia francese, "Il profeta" non ha per nulla tempi lenti, anzi riesce a tenere un ritmo da gangster serrato nonostante l'ambientazione monotona della prigione. Personalmente tendo a giustificare di rado il debordamento dei 120 minuti, ma questa storia è così vera e atroce da lasciare l'orologio nascosto..."Il profeta" del film mi ha conquistato nella sua disperazione, nel suo rassegnarsi alle dure regole del gioco, nel cercare comunque di rimanere a galla, di resistere a questo mondo della prigionia così pieno di prove iniziatiche e doveri da assolvere. Questo è, infatti, un film sulla vita parallela del carcere. La vena non è polemica, nemmeno documentaristica. Il regista mette a nudo le emozioni di un uomo, di un giovane detenuto, che per aver soltanto malmenato un agente di polizia si ritrova coinvolto in reati molto più gravi, ma che gli servono a sopravvivere a questo genere di sistema. Bravissimo Adel Mancherif. Gran Premio della Giuria a Cannes.
martedì 23 marzo 2010
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è considerato uno dei migliori film usciti nelle sale durante il 2010
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