lunedì 24 maggio 2010

Copia conforme


In parte dialogo filosofico sul valore delle copie rispetto agli originali, nell'arte e poi nella vita, questo film è banalmente contestualizzato in una oleografica toscana, piena di tutti i luoghi comuni che all'estero ci attribuiscono. Questa specie di saggio della bellezza subisce una lenta metamorfosi, che costituisce quasi un colpo di scena riscattando il senso del ritmo, fino a quel punto molto carente, quando i due protagonisti passano frase dopo frase dal Lei al tu...Si scopre un nuovo scenario inaspettato in cui le idee lasciano il posto ai sentimenti. Binoche brava, ma non così entusiasmante da meritare la Palma a Cannes.

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