Dopo l'exploit di "Notte prima degli esami", Fausto Brizzi ripete l'esperimento, ampliando la portata televisiva del cast e aggiudicandosi il merito ed il demerito di aver prodotto l'ennesimo film godibile e divertente, spensierato e senza pretese fin dal titolo, che costruisce poche aspettative nella sua formula adolescenziale.
Spesso vado al cinema semplicemente per svuotare la mente da una settimana di pensieri ed una formula del genere è il modo più veloce per spazzare via come un uragano tutte le immaginarie foglie autunnali che mi affollano di preoccupazioni invernali. Quello che mi domando, però, è al di là di questa funzione catartica e pseudoclinica del cinema, fino a che punto questa discesa del cinema italiano continuerà ad avanzare verso una commistione non sempre così lecita di cinema e televisione? Mi sembra, infatti, che, se qualche esperimento lecito produce effetti divertenti se combinato nelle giuste dosi, non sempre e non in tutte le forme produce un risultato riuscito. Si tratta, a mio parere di due linguaggi completamente diversi, il televisivo nel cinema rischia di trascinare il tutto sul cabarettistico, togliendo profondità alle scene e rendendole troppo parlate a scapito della recitazione.
Nessun commento:
Posta un commento