Le prime scene di questo film sono così sopra le righe e grottesche da incuriosire, ma andando avanti questa storia così assurda mi ha sempre più spento l'entusiasmo. Secondo me un film può anche provocare con l'assurdità, ma si deve trattare di frammenti anche goliardici, incastonati, però, in una storia generalmente credibile. Ciò non accade in questo "L'uomo che fissa le capre" dove la metafora della guerra battuta dalla forza della mente non mi ha così avvinto da poter sopportare due ore di assurdità. Ripeto: l'idea è interessante, ma non è articolata in modo da poter tenere lo spettatore inchiodato alla sedia, poltrona o divano che sia. Ad ogni modo è da sottolineare la abbondanza di film contro la guerra prodotti in America in questo anno. Segno che sulla ragion d'essere della guerra in Afghanistan c'è ancora tanto da riflettere.
mercoledì 28 aprile 2010
L'uomo che fissa le capre
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E se ti dicessi che si tratta di una storia vera? Leggi un po' qui :-) Complimenti per il blog, Francesca!
RispondiEliminammmm...molto interessante il collegamento...probabilmente quello che contesto in questo film è molto meno concettuale e molto più stilistico...in genere faccio molta fatica a seguire storie che utilizzano questo genere di ironia. Come vedi mi sembra che raccontino tutta una accozzaglia di boiate senza innescare in me alcun ragionevole dubbio...
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