domenica 4 aprile 2010
Il mio amico giardiniere
Monotono nel voler parlare di sè stesso, senza una trama che preveda alcun fluire di emozioni se non questo dettagliato scandagliare l'animo dei protagonisti. Il pathos muore annegato da dialoghi impervi ed eccessivamente esistenziali per il contesto in cui sono collocati. Ciò contribuisce a rendere la pellicola più simile ad un saggio letto ad alta voce. A parte qualche scena di ilarità, l'unica immagine che ricordo col sorriso è quella di uno spettatore in sala che si è rumorosamente concesso di dormire.
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