martedì 15 marzo 2011

Carissima me


Spesso la bellissima, ma inespressiva Sophie Marceau si presta ad interpretare ruoli così piatti e molto caratterizzati in termini macchiettistici. In questo film recita in un modo veramente insipido, ma questo tutto sommato si intona bene con un film che si attiene ad un genere più che surreale assurdo. Sembra, infatti, che negli ultimi anni in Francia sembri addirittura segno di elevazione intellettuale proporre trame "vintage" in cui un malinconico per non dire disperato rimpianto della infanzia diviene pretesto di sceneggiature assurde. Il modello ispiratore è indubbiamente "Il favoloso mondo di Amelie" che ha aperto la pista di un filone tragico. Se la pellicola madre aveva un suo perchè ciò che ne è, a mio parere, scaturito è un genere veramente pietoso. "Carissima me" è un film che già dalla trama si presenta male: una donna in carriera solo lavoro si incontra con il suo passato quando riceve una busta con dentro una serie di lettere che da piccola aveva scritto alla sè stessa da adulta. Una tal storia si commenta da sè e si intuiscono fin dalla prima scena gli sviluppi finali. Tutto è così piatto. I personaggi sono poco credibili così come poco credibili sono i loro tratti che sembrano delineati proprio da un bambino per come sono stilizzati. Tutto va a rotoli, non c'è un elemento che funzioni. Solo 95 minuti di proiezione e la percezione che si ha è che si stiano sforando le 2 ore.

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