Dicesi "Morgan" una famiglia ovvero una coppia semi scoppiata in un'America semi scoppiata in cui tutti hanno paura di tutti. Si avverte "Il" pericolo ad ogni angolo, la paura di essere aggrediti, spiati, sorvegliati e minacciati. A quanto pare non è solo un sintomo del governo berlusconiano, ma parte di un'epidemia più generica che trova sua espressione in ogni Paese e continente: America compresa. Questo film si ispira grossolanamente a tale genere di fobia generato dall'attacco alle torri gemelle di 10 anni fa, ma il pretesto seppur valido è veramente banalmente attraversato. La trama è proprio poco credibile se non assurda e grottesca e ciò non fa parte del registro comunicativo del genere commedia all'americana. Finge di esserlo, ma per me è proprio espressione di una scarsa intuizione cinematografica. Alcune scene, poi, sono chiaramente dei fotomontaggi, per cui nemmeno l'aspetto visivo più cinematografico aiuta. L'ultima goccia che fa traboccare il vaso è la recitazione sempre monocorde di Hugh Grant, capace di non fare ridere nemmeno un gambero.
venerdì 4 febbraio 2011
Che fine hanno fatto i Morgan?
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