"Kill your Darlings" letteralmente significa "uccidi i tuoi tesori", anche se in italiano il titolo è stato reso con il ben più piatto "Giovani Ribelli".
Esercitando una dose di retorica non indifferente il titolo originale del film, diretto dall'esordiente John Krokidas, condensa in sé il senso dell' intera trama. Daniel Radcliffe, Ben Foster e Jack Huston sono i tre protagonisti della pellicola, che racconta la genesi della creazione letteraria mediante la narrazione della vita di autori quali Allen Ginsberg, Jack Kerouac e William Burroughs, che hanno cambiato la storia della letteratura americana e non solo ed entrano a pieno titolo nella narrativa della Beat Generation.
"Killi your Darlings " racconta in maniera retorica, ma mai dal tutto scontata, la ricerca dell' ispirazione artistica. Se, infatti, noti registi contemporanei affermano che per fare della scrittura un'arte bisogna viaggiare molto, quello di Allen, Kerouac e Burroughs è più che altro un viaggio interiore e socialmente condiviso nel mondo delle allucinazioni.
La pellicola è facile a strumentazioni moralistiche, ma personalmente ciò che mi ha travolto sono stati i pensieri inerenti lo scenario in cui può vivere un'artista, che il film ha innescato. Il contesto sociale può essere ben lontano dal genere di romanzi che egli poi produce, così come ci possono essere netti parallelismi.
"Kill your darlings" gode di una solida sceneggiatura e di un ritmo serrato rispetto allo standard dei film di questo genere. I personaggi sono al limite tra lo stereotipo e l'autenticità, ma si salvano grazie ad una trama che vira verso il noir senza perdere coerenza.
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