Generazione 1000 euro è un film uscito nelle sale ad Aprile 2009 e girato nel 2008, proprio negli anni in cui l'Italia cominciava ad infossarsi sempre più rapidamente nella crisi economica in cui adesso sembra essere stabilmente impantanata. Si può, quindi, dire che sia una delle prime rappresentazioni di questa società in cui "i figli guadagnano meno dei genitori" come afferma uno dei protagonisti.
Per questo la pellicola si limita ad osservare il fenomeno della disoccupazione e soprattutto della sottoccupazione, senza porsi il problema di fornirne una rappresentazione originale rispetto ad altre trame simili. Siamo, infatti, agli inizi del boom della produzione cinematografica su questa tematica. Quello che emerge è uno stato di stupore che oggi non si trova più nei film sulla disoccupazione giovanile. Lo stesso stupore del geometra che si ritrova continuamente il soffitto sfondato. Dato non irrilevante è che il soffitto del geometra sia il pavimento del protagonista, che guadagna i tanto stupefacentemente declamati 1000 euro al mese.
"Generazione 1000 euro" mostra nel suo semplicismo il candore di quando si rappresenta una realtà nuova. Il titolo sembra un sintetico gesto di protesta, mentre come si vedrà, pellicole successive cercheranno di cogliere nel titolo il lato ironico/drammatico di questa situazione ( vedi "Tutta una vita davanti").
Che dire? A me in genere non piacciono i film con dei titoli troppo semplicistici, o meglio, quando sono troppo naif vengono da me filtrati, ergo esclusi, dalla lista dei "film da vedere". In realtà in questo caso "Generazione 1000 euro" è un film per nulla scontato, che anzi riesce ad analizzare e rappresentare molti aspetti della vita adulta di oggi. Prende anche in esame un aspetto molto importante e spesso cinematograficamente trascurato della scelta lavorativa: quanto si è disposti a stravolgere la propria vita pur di non rinunciare ad una qualsiasi conveniente proposta di lavoro?
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