La truffa americana di "American Hustle" spiazza e coinvolge. Affilata ne è la sceneggiatura, dai dialoghi ricercati e dalle metafore azzeccate. David O.Russell, regista di film riusciti come "Il lato positivo" orchestra e ritma la trama con un' ironia ben dosata, che non sconfina mai nel grottesco, distinguendosi così da alcune pellicole dei fratelli Coen. Il cast è ricco di star dalle performance di livello elevato. Christian Bale è fisicamente simile ad un "Grande Lebowsky" privo di autoironia. Le due interpreti femminili si dividono equamente la perfetta rappresentazione di due facce della figura della donna nella sua evoluzione contemporanea: sensualità e dinamismo misto a furbizia e sensualità sposata ad uno stereotipo femminile maschilista.
Il protagonista Bradley Cooper, che domina le scene del cinema americano attuale, interpreta il ruolo che meglio si sposa col suo stile espressivo: l'ordinary man che si trova ad adattarsi a diverse codifiche della realtà ed a rimettere, dunque, in discussione le proprie verità.
Il cameo di Robert De niro conferisce un ulteriore tocco di classe.
Nonostante qualche sbavatura nel doppiaggio italiano, American Hustle è un film autentico con degna rappresentazione del cinema indipendente americano.
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