Struggente parabola di una vita yippie che rincorre il valore della libertà, arrivandone a conoscere tutte le sfumature, nel bene e nel male. Ritratto di un modo di vivere alla ricerca di una risposta ai propri tormenti interiori mediante la fuga. Il viaggiare diviene dunque un vagare illudendosi che ci si possa dimenticare di ciò che si è assorbendo nuovi scenari. Da questo punto di vista il film è veramente spettacolare, la fotografia regala immagini e panorami che sintentizzano in un fotogramma il concetto della bellezza e trasmettono una sensazione di infinitezza e liberazione. Sean Penn accompagna con un montaggio che scandisce e confonde al contempo, la vita di Christopher McCandless o meglio la sua fuga dalla realtà alla ricerca di una felicità più ascetica che sociale. Il regista mira a realizzare un film esistenziale e riesce in pieno nel suo intento con una pellicola che si snoda nello spazio e nel tempo e che con il finale riesce a trasmettere il senso di questo viaggio.
domenica 6 maggio 2012
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