Non sono una grande amante dei documentari e quest'ultima fatica di Wim Wenders lo è, ma in questo caso si tratta di una narrazione particolare in quanto è il soggetto ad essere particolare. Pina è una grande scenografa e tutta la pellicola ruota attorno alle scene magrittiane che riesce a riprodurre: una combinazione di follia, passione e surrealismo. Incredibile quanto si possa comunicare con il linguaggio non verbale. Seppur la struttura narrativa sia appunto da documentario, la potenza delle immagini è tale da restituire un senso di vivacità e vitalità enorme.
giovedì 22 dicembre 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento