L'orecchiabilità della traduzione della canzone di David Bowie "Ragazzo solo, ragazza sola" è una delle scelte più azzeccate della trasposizione cinematografica di "Io e te" di Niccolò Ammaniti. Bertolucci affronta la non facile resa filmica del brevissimo, intenso romanzo raggiungendo il momento più alto con la scena in cui la strofa "Dimmi ragazzo solo dove vai, Perche' tanto dolore? Hai perduto senza dubbio un grande amore Ma di amori e' tutta piena la citta'" riassume l'essenza della solitudine dei due fratellastri. Non è facile trovare una canzone che riesca ad esprimere in modo così intonato la profondità di una scena così centrale. Bertolucci è un grande regista e lo si vede anche nel modo in cui riesce a passare da film quali "Il Piccolo Buddha" a questo intimo scenario che minimizza le potenzialità del cinema costringendolo ad una scenografia teatrale. I due protagonisti si ritrovano nel rifugio sotterraneo del loro inconscio dove si animano ricordi repressi, misteri e paure. Grande interpretazione del protagonista Jacopo Olmo Antinori, che riesce a rendere in maniera profonda la non facile adolescenza di chi cerca nella crescita la ricerca disperata di un proprio spazio mentre tutto intorno si impone l'omologazione.
Se il romanzo riesce a prestarsi bene ad un tipo di ambientazione così intimisticamente cupa, la versione filmica ne risente un pò, in quanto l'aspetto visivo non può essere degnamente valorizzato.
Nessun commento:
Posta un commento