"Source code" è un film fantascientifico che ricalca una fantasia molto in voga nei film di genere degli ultimi anni. Sembra che, infatti, il potere di modificare gli eventi a ritroso tramite i più svariati escamotage tecnologici ed informatici, come il source code di questo caso, riesca ad avere un potere molto catartico sullo spettatore. Tale effetto risulta potenziato dalla visione del film al cinema, luogo in cui l'esperienza transferale è molto più incoraggiata. "Source code" persevera ossessivamente in questa dinamica, riproponendo la stessa situazione riagita dal protagonista per itre quarti del film. Si potrebbe semplicisticamente dire che l'esigenza di controllo è dopo l'11 Settembre molto sentita per gli americani, ma probabilmente il valore comunicativo universale di questo film è legato più che altro alla necessità degli uomini di sognare che i propri errori possano essere riparati. In quest'ottica il cinema diventa l'unico luogo in cui riscattarsi dei propri fallimenti e delle piccole e grandi "distruzioni" di cui ci si sente di essere stati responsabili. Interpretazione psicologica del potenziale del film a parte, la sua costruzione scenica risulta ridondante e a tratti stanca. Indubbiamente la liberazione finale dallo schema dell'incedente ferroviario ha un forte valore simbolico e rappresenta bene ciò che succede nella mente umana quando si accetta il cambiamento.
venerdì 13 maggio 2011
Source code
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